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al testo di Salvatore Armando Santoro
Sugli alti pascoli
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Nella mia foto la Bec Renon ed i pascoli vicini Sugli alti pascoli del cielo dove per anni giovane ho volato là dove s'ode il suono dei pendagli, dei campanacci al collo delle vacche, volo ancor oggi che il tempo mio è passato qualche traccia di neve resiste e nuove bacche. Primi fiori sui rosai selvaggi rossi frutti in autunno smaglianti tra la neve che già cade muggiti al cielo, intensa nostalgia, dei verdi pascoli, dell'argentina acqua di fonte che gorgoglia tra pietre vecchie e nuove tra fresche erbe e primi fior di roccia e sulla fronte schizza qualche goccia l'arsura in gola toglie fiorisce il bucaneve e l'agrifoglie. E mi ritrovo ancor con gli scarponi, lo zaino con la corda e la picozza le marmotte sui prati ad osservare la fuga dei camosci le aquile in cielo volteggiare coi falchi i galli di montagna e il gracidare dei corvi in cielo neri roteare, trascinare il mio tempo, i miei ricordi, la giovinezza che martella in mente e i sogni, i sogni miei tutti ormai spenti, il ritrovarmi sui pascoli dormiente.
Salvatore Armando Santoro (Donnas 18.7.2017 – 07,00)
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Arcangelo Galante
- 04/02/2018 08:12:00
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Sono davvero belli ed intensi, i momenti descritti dall’autore, che rimandano al periodo dell’infanzia, trascorsa in quei luoghi, tanto amati ed immersi nella natura. Belle le descrizioni del paesaggio, che incantano il lettore, trasmettendogli un senso di quiete, oltre a fargli assistere, in prima persona, quelle marmotte che stanno sui prati ad osservare camosci, in fuga. Che altro aggiungere, se non apprezzare lo stile del poeta, per un testo che incanta, oltre ad invitare tutti nell’apprezzare le meraviglie del Creato! Un cordiale saluto.
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